La promozione del mecenatiscmo culturale in Toscana. L’attuazione della l.r. 45/2012
La Regione Toscana ha messo a disposizione per gli anni 2013 e 2014 un milione di euro, ripartita per il 70% a copertura degli sgravi IRAP per l’erogazione liberali in favore di progetti per la promozione e organizzazione di attività culturali, e per il 30% per progetti di valorizzazione del paesaggio. Quasi nulla l’adesione all’agevolazione.
Con l’adozione della legge regionale 45/2012, la Regione Toscana ha anticipato i tempi rispetto alla politica nazionale, individuando la cultura ed il paesaggio come ambiti dai quali far ripartire le politiche di sviluppo territoriale, cercando di integrare le risorse e la gestione privata con la capacità di governo degli enti pubblici. In questo senso, la suddetta legge può essere intesa come una sorta di sperimentazione dei questo tipo di policy. Il mezzo scelto per promuovere ed organizzare attività culturali e valorizzare il patrimonio culturale e paesaggistico in Toscana è stato quello delle agevolazioni fiscali sull’IRAP. In particolare, uno sgravio del 20% dell’erogazione liberale a favore dei soggetti (liberi professionisti ed imprese) che, con sede legale e operativa in Toscana, effettuano volontariamente delle erogazioni liberali a organizzazioni pubbliche o private senza scopo di lucro. A fronte di un notevole interesse manifestatosi agli inizi del procedimento, quando l’agevolazione fu presentata pubblicamente con un apposito incontro ai potenziali stakeholder e con la messa on line di un sito internet , alla fine del 2014 risultarono presentate solo 4 istanze. Di queste solo 3 hanno avuto esito positivo e due riguardano il medesimo progetto. In definitiva, è stato finanziato un numero limitatissimo di progetti, per complessivi € 18.500, con un minor gettito IRAP di € 3.700, a fronte di una disponibilità di un milione di euro.
Va tenuto presente che la successiva entrata in vigore dell’ Art Bonus, che prevede agevolazioni fiscali più vantaggiose sia per la maggiore intensità dello sgravio fiscale (65% di sgravio IRPEF o IRES fino al 31/12/2015, 50% nel successivo periodo d’imposta), sia per l’ampliamento dei soggetti erogatori delle erogazioni liberali, ha concorso a diminuire la portata dell’iniziativa regionale. Infatti Art Bonus non prevede l’esclusione delle fondazioni bancarie, che sono la categoria più attiva per l’erogazione liberale in attività culturali. Il risultato è che tramite Art Bonus sono stati erogati in Toscana circa 5,8 milioni di euro, ma prevalentemente da fondazioni bancarie e persone fisiche. Sono stati presentati 48 progetti, di cui 38 coerenti con gli indirizzi del Piano regionale per la Cultura e quindi avrebbero potuto anche beneficiare dell’iniziativa specifica della Regione Toscana della l.r. 45/2012. Sono stati individuati 17 mecenati toscani, ma di quest soltanto due risultano essere anche in possesso dei requisiti necessari per avere diritto agli sgravi IRAP del 20% prospettati dalla legislazione regionale, per un importo complessivo di 43.500 euro.
In definitva, emerge chiaramente la scarsa e localizzata offerta di progetti proposti a valere sulla legge regionale, ma è evidente che esiste un’offerta promossa da enti pubblici della Toscana, come risulta da Art Bonus. Alla luce di ció, occorrerebbe quindi valutare l’esclusione delle fondazioni bancarie dalla possibilitá di ricevere agevolazioni fiscali, che comunque è una decisione di pertinenza prevalentemente politica. Tuttavia, benché il numero delle imprese toscane che hanno fatto erogazioni nell’ambito di Art Bonus sia comunque esiguo, l’iniziativa regionale e quella statale potrebbero essere in parte integrabili senza modificare le scelte di base effettuate dal legislatore regionale. Questa integrazione potrebbe consentire di rimuovere alcune criticità favorendo l’incontro dell’offerta e della domanda in ambito toscano. Un ulteriore aspetto da evidenziare è che l’iniziativa toscana ha presentato alcune carenze sul piano dello scambio di informazioni tra i soggetti interessati, in quanto l’assenza di uno strumento aperto come il portale informatico ha limitato l’incontro tra i soggetti promotori dei progetti ed i potenziali soggetti finanziatori al solo rapporto diretto fra gli stessi.